> Palazzetto dello Sport Teolo (PD)


L’intervento ricade nell’ambito di tutela dell’”Ente Parco Colli Euganei” che la individua il sito come “Area di specifico interesse paesistico”, ed in particolare come “intorno di emergenza architettonica”. Le scelte progettuali si sono riferite alla normativa che regola l’edificazione all’interno del “Parco Colli Euganei” che prevedeva tra l’altro, per tutte le nuove costruzioni, la copertura con tetto a due falde. Tale norma è risultata inderogabile. Obbligata è stata anche la disposizione planimetrica, dovendo riutilizzare un corpo esistente, lungo e basso,  come spogliatoi e servizi per le attività sportive. Nella progettazione, oltre ai vincoli di carattere normativo,funzionale e regolamentare del CONI, si sono innanzitutto considerate le valenze ambientali costituite dal sito, posto immediatamente ai piedi del monte Lonzina, e le emergenze architettoniche del complesso di Villa Lugli, il cui asse prospettico sud-nord, tuttora leggibile attraverso tracce di un doppio filare di platani, è parte integrante del contesto su cui insiste il nuovo edificio.
L’edificio non si informa solamente al “tipo” edilizio ricorrente nell’architettura rurale veneta costituito dalla “barchessa” ma si è cercato, nei limiti di un linguaggio contemporaneo, di rimandare la memoria anche ad elementi propri della nostra coscienza architettonica come il  “ναός” – naos - ed il “ γυμνάσιος” – ginnasio - e far sì che il nuovo edificio entri a far parte della memoria collettiva della comunità e soprattutto dei giovani che attraverso lo sport praticato al suo interno e all’esterno ne conservino l’immagine.
Il paesaggio e la luce naturale sono stati considerati elementi determinanti nella progettazione.
Un portico a tutta altezza, formato da lame in calcestruzzo, scherma la facciata principale ampiamente vetrata, verso i colli. Nella facciata a sud sono stati praticati sei “tagli” verticali che oltre ad aprire lo spazio sul paesaggio, richiamano dall’interno la ritmicità delle lame del portico rievocando il peristilio.
La facciata nord, si caratterizza per sei grandi “cubi”, posti appena sotto il timpano, sporgenti verso l’esterno e visibili dalla strada provinciale che conduce ai colli.
Quando di notte l’interno del palazzetto è illuminato, i cubi, vetrati anche nel lato superiore, diventano sorgenti luminose determinando un forte segnale urbano visibile dalla strada.