> River Champagne Bar Parigi, Francia

 
Progettista: arch. Stefano Sartori capogruppo
   
Team: arch. Marica Paparella
  arch. Lorenza Sartori
  arch. Francesca Saia


Il sito individuato per la collocazione dello Champagne Bar è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi di Parigi sia  per la sua valenza culturale che sentimentale: una piccola area tra l’Institut de France, la Cour Carrè del Palais du Louvre e il Pont des Arts, che congiunge le due rive ed è oggi palcoscenico di pittori e artisti oltre che meta di amanti. 
Gli obiettivi che il concorso poneva erano quelli di realizzare un nuovo luogo di socializzazione all’interno di Parigi che fosse anche un luogo di eccellenza architettonica oltre che funzionale, che avesse una forte relazione con l’acqua e che fosse realizzato con materiali sostenibili.
Noi abbiamo considerato che questo spazio, oltre a rispondere agli obiettivi del bando fosse anche identificativo dello scopo per il quale è stato creato: lo Champagne!
Il concetto di base del nostro progetto è quello della teca di cristallo che racchiude il tesoro prezioso costituito dalla gioia di chi lo vive, degli amici che si ritrovano, degli amanti che festeggiano il loro amore. 
Il nostro progetto cerca di rispondere ai quesiti posti con un’architettura che, anziché proporsi come un landmark evidente,  diventa parte integrante del luogo: salvaguardando le alberature esistenti, mantenendo il passage lungo la Senna  essendo impostato ad una altezza che lo consente, e sfruttando pienamente le rampe e le scalinate che dalla strada portano sulla riva per gli accessi all’edificio.
L’edificio risponde ai criteri di  sostenibilità con i materiali che lo compongono quali: l’acciaio per le strutture verticali e orizzontali, il vetro per le pareti esterne e il legno per le finiture.
La scelta di impiegare il vetro per le pareti esterne (vetro doppio strutturale, che garantisce un ottimo isolamento termico) è determinata dal fatto di non volere limiti tra lo spazio interno ed esterno: l’eccezionale paesaggio circostante diventa scenario incomparabile dei fruitori che lo possono godere da qualsiasi punto del locale diventando esso stesso parte dell’architettura sospesa sull’acqua.
Anche la Senna in questo caso diventa elemento primario e indispensabile per l’edificio: l’acqua diventa specchio sul quale si riflette sospeso senza invaderla raggiungendo il culmine dell’effetto dal tramonto all’alba quando si rifletteranno solo le luci interne, il “perlage” , essendo scomparse le pareti. 
La “teca”, elemento pulito e semplice diventa contenitore a doppia altezza di una struttura a due piani, complessa ma estremamente funzionale e percepibile.
Da uno spazio esterno attrezzato come un giardino con sedute sotto i grandi alberi esistenti si accede alla hall con lo spazio per la security guard e la hostess; il guardaroba adiacente separa questa dalla Seating area dove si affacciano il Bar counter e la performance area. Gli spazi funzionali come facilities, kitchen/storage e plant sono contenuti in una spazio centrale dalle pareti in fibra di vetro retroilluminato, poste su una struttura in sottostante in gesso, che rimandano alla complessità dello Champagne.
La cucina è posta tra due bar Counter: uno principale sulla Seating area con affaccio sulla Senna, l’altro dalla parte opposta che si affaccia sul giardino.
Il piano superiore dove troviamo la sala Vip, che si affaccia sulla Seating area e sulla performance area, si raggiunge con una scala a vista e con due elevatori. Oltre alla sala Vip e i facilities troviamo un magazzino e un ufficio.
Da questo livello con una scala o gli ascensori si raggiunge il tetto terrazza, dalla quale si domina la Senna e il panorama di Parigi, per i parties all’aperto.
L’arredamento sarà costituito prevalentemente da sedute e tavolini trasparenti per non impedire la lettura degli elementi principali.  Avremo due toni dominanti, il grigio scuro del legno e degli elementi in ferro come il telaio, i solai, la scala e il bancone del bar mentre le luci che scenderanno dal soffitto saranno globi di vetro color champagne che rimandano così al perlage del vino sulla flute.